Angiostrongilosi: attenti alle lumache!

Il piccolo cane che porta la gioia

Angiostrongilosi: attenti alle lumache!

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L'angiostrongilosi è una patologia poco conosciuta e subdola da diagnosticare, forse a causa dei suoi sintomi aspecifici.
E' una patologia endemica in Europa e in forte aumento in Italia forse a causa dell'aumento delle volpi nell'ambiente periurbano.

Il parassita, Angiostrongylus vasorum, ha bisogno di due ospiti diversi per completare il suo ciclo vitale: gasteropodi terrestri (chiocciole e lumache) e Canidi (cane domestico e volpi).

Cos'è l'angiostrongilosi?
L'angiostrongilosi è una malattia parassitaria provocata da .
Angiostrongylus Vasorum è un nematode (verme), un parassita ematofago che vede come ospite definitivo il cane (le volpi sono il principale serbatoio di diffusione della malattia), che durante il ciclo biologico del parassita, espellono attraverso le feci, le forme larvali che verranno assunte da ospiti intermedi come le lumache (gasteropodi terrestri) o rane/rospi (anfibi).
Il cane si infesta attraverso l'ingestione di questi animaletti come appunto le lumache (meno probabile con rane o altro) che ospitano le forme larvali L3 "infettanti" ed i più a rischio sono i cuccioli  che appena possono mettono in bocca di tutto.
Angiostrongilosi: ciclo del parassita
Sintomi, terapia e prevenzione dell'angiostrongilosi
L'angiostrongilosi a volte può essere asintomatica, ma nella maggior parte dei casi, ha una sintomatologia che va da modesta fino a grave a seconda della carica parassitaria. Ha ciclo indiretto e migra per via linfo-ematogena fino ad organi bersaglio come il ventricolo DX del cuore e arterie polmonari, dove si riscontrano le forme adulte del parassita. Esami di laboratorio (feci) o sintomatologia manifesta (tosse, affaticamento, melena, tachicardia etc.) permettono la diagnosi differenziale di questa malattia, che può essere confermata con un test rapido antigenico specifico per la determinazione dell’infezione da Angiostrongylus vasorum.
Se "preso" in tempo, l'animale può essere curato con un trattamento a base di Milbemicina ossima, cioè il principio attivo dell'Interceptor Flavour (che funge da antielmintico).
A fine trattamento, ripetere l'esame delle feci.
I cani infestati possono mostrare una notevole varietà di segni clinici e la diagnosi non è agevole. Più della metà dei cani infestati presenta tosse o difficoltà respiratorie, tuttavia non sempre sono presenti segni respiratori. Sono possibili varie combinazioni di segni quali letargia, affaticabilità, vomito e diarrea. Un numero significativo di soggetti mostra segni di disordini della coagulazione quali sanguinamento eccessivo di ferite modeste o dopo la chirurgia, sangue nelle urine e nel materiale vomitato, pallore delle mucose e sanguinamenti oculari e cutanei.
Purtroppo il controllo (tanto più in determinate zone) degli ospiti intermedi è praticamente impossibile... il giardino di casa e/o le aree verdi sono zone a "rischio" per questa parassitosi. Se possibile, su animale infestato, raccogliere ed ELIMINARE le feci, per ridurre il rischio di far contrarre la stessa malattia ad altri individui (sani) nel territorio---> rischio di diffusione alto!!
I cani giovani e quelli che non vengono sottoposti a regolari trattamenti vermifughi hanno maggiore probabilità di essere infestati dal parassita polmonare Angiostrongylus vasorum.
Diffusione dell'angiostrongilosi
La diffusione del parassita è in aumento in Europa, con segnalazioni in paesi a latitudini diverse.
In uno studio condotto in Gran Bretagna è stato effettuato l'esame delle feci di 900 cani per la ricerca di A. vasorum e per individuare i fattori che possono accrescere il rischio di infestazione nonché identificare i segni dell'infestazione.
Si riscontrava che i parassiti polmonari sono una comune causa di malattia nel sud della Gran Bretagna: il 16% dei cani con segni clinici erano positivi per A. vasorum, così come il 2% dei cani apparentemente sani. Ma si tratta, secondo gli autori, di sottostime.
I cani di età inferiore a 18 mesi avevano una probabilità 8 volte superiore di essere infestati rispetto ai cani di età superiore a 8 anni e quelli di età compresa tra 18 mesi e 8 anni avevano una probabilità 4 volte maggiore di quelli con più di 8 anni. Le positività venivano riscontrate tutto l'anno ma il numero di diagnosi aumentava in inverno e primavera.
"Angiostrongylus vasorum infection in dogs: Presentation and risk factors" Morgan, E. R., Jefferies, R., van Otterdijk, L., McEniry, R. B., Allen, F., Bakewell, M. and Shaw, S. E. Veterinary Parasitology. 2010 Aug 6
Diffusione dell'angiostrongilosi in Italia
Le parassitosi broncopolmonari sono infrequenti, ma ultimamente sono stati trovati 20 cani affetti da Angiostrongylus Vasorum nella Provincia di Chieti, e questo mi ha fatto riflettere sul fatto che poco o nulla si sa di questa insidiosa parassitosi che, se lasciata intrattata, può portare alla morte del cane.
La diffusione del parassita è in aumento in Europa, con segnalazioni in paesi a latitudini diverse.
In Italia, il primo caso fu descritto in Toscana nel 2002 e sono stati descritti anche casi nel Lazio, in Abruzzo e in Puglia.
Ciclo della parassitosi

I parassiti adulti vivono principalmente nel ventricolo destro e nell'arteria polmonare e le sue diramazioni. le uova prodotte dalle femmine adulte localizzate nella porzione destra del cuore, raggiungono i capillari polmonari dove si schiudono diventando larve di primo stadio (L1) favorite dai colpi di tosse del cane, le larve perforano la parete capillare raggiungendo la faringe le larve vengono deglutite ed eliminate all'esterno attraverso le feci le larve libere nel terreno (L2) vengono ingerite dall'ospite intermedio e raggiungono lo stadio infettante (L3) il ciclo si completa quando le larve L3 mutano in L4 e L5, migrano attraverso i linfonodi mesenterici nel fegato e nelle arterie polmonari, e si sviluppano in forme adulte

Riassumendo sintomi, prevenzione e terapia dell'angiostrongilosi
L'angiostrongilosi canina può essere del tutto asintomatica o possono presentarsi sintomi clinici quali tosse persistente, difficoltà respiratorie, apatia, letargia, scarsa coagulazione, emorragie spontanee dal naso e dalla bocca, mucose pallide, problemi comportamentali, dolori specie alla schiena, convulsioni, perdita di appetito, perdita di peso, nausea, vomito e diarrea.
Tutti i cani possono infettarsi, ma sono solitamente i cuccioli e i cani giovani e curiosi che, giocando con lumache o bavose trovate in giardino, contraggono la malattia.
Al momento non vi sono prevenzioni all'angiostrongilosi se non un normale trattamento antiparassitario; se avete qualsiasi dubbio fate controllare le feci dei vostri cani dal momento che la presenza di larve L1 ed L2 sono facilmente individuabili.
L'invermectina o moxidectina nella misura di 500 mcg/kg si è dimostrata efficace nella cura dell'angiostrongilosi. La somministrazione va ripetuta ogni 2 settimane fino alla totale scomparsa delle larve dalle feci.
fonte:
Angiostrongylus vasorum nel cane in Italia
Il parassita emergente dovrebbe essere incluso nella diagnosi differenziale dei cani con segni clinici compatibili
Uno studio ha valutato la percezione dei veterinari nell’includere il metastrongilo emergente Angiostrongylus vasorum nella diagnosi differenziale dei cani visitati per segni clinici compatibili. Veterinari di cliniche universitarie, ambulatori privati e canili raccoglievano i campioni fecali di 606 cani sintomatici di diverse aree d’Italia. I campioni venivano esaminati mediante tecnica di Baermann.
Risultavano positivi ad A. vasorum 14 cani, tutti caratterizzati da un quadro clinico differente; il motivo più comune per l’inclusione nello studio erano i segni respiratori insieme a segni generali. Il sintomo più segnalato era la tosse, seguita da distress aspecifico. Altri segni respiratori erano dispnea, tachipnea e rumori respiratori, mentre la diatesi emorragica si verificava solo in un cane. I segni gastroenterici erano diarrea e vomito, mentre non si osservavano segni neurologici.
I risultati dello studio forniscono nuovi dati sulla distribuzione di A. vasorum in Europa e confermano che l’angiostrongilosi clinica si sovrappone a una serie di altre condizioni nel cane. Gli autori sottolineano la necessità di includere questo parassita nella lista delle diagnosi differenziali nella pratica clinica in presenza di segni clinici compatibili, anche di un solo sintomo, e di effettuare i test diagnostici adeguati. A. vasorum ha un potenziale crescente di dispersione in numerose regioni europee, inclusa l’Italia, quindi una maggiore popolazione canina sarà esposta all’infezione in futuro.
"Canine angiostrongylosis in Italy: occurrence of Angiostrongylus vasorum in dogs with compatible clinical pictures.” Traversa D, Di Cesare A, Meloni S, Frangipane di Regalbono A, Milillo P, Pampurini F, Venco L. Parasitol Res. 2013 Jul; 112 (7): 2473-80.
fonte: vetjournal
Raccomandazioni
I cani che sono soliti andare a caccia di lumache sono a rischio avvelenamento da lumachicida...un veleno mortale!!!!!
E' difficile controllare un cane in giardino, ma dovete stare molto attenti lo stesso, non devono entrare in contatto con lumache o anfibi.

Angiostrongilosi canina: tempistiche di un trattamento spot-on

Risoluzione dell’infezione entro 4 settimane nella maggior parte dei casi

Angiostrongylus vasorumUno studio prospettico non randomizzato ha valutato le tempistiche con cui un prodotto spot-on, contenente imidacloprid 10% / moxidectina 2,5%, era in grado di determinare la risoluzione dell’angiostrongilosi (Angiostrongylus vasorum) nella specie canina.

Sono stati inclusi nello studio 9 cani in cui la diagnosi di angiostrongilosi è stata effettuata sulla base della positività ad un test antigenico, oppure tramite il rilevamento del parassita mediante tecnica di Baermann, o mediante entrambe le metodiche. L’unico trattamento cui sono stati sottoposti i 9 cani è stato il prodotto spot-on, applicato al momento della diagnosi e riapplicato, se necessario, ad intervalli di 4 settimane fino a quando i soggetti non fossero risultati negativi al test antigenico. Il test di Baermann dalle feci è stato anch’esso eseguito a intervalli di 4 settimane fino a quando non fosse risultato negativo.

Dopo 4 settimane dal trattamento, tutti i 9 cani sono risultati negativi al test di Baermann, 8 cani su nove sono risultati negativi al test antigenico.

L’applicazione del prodotto spot-on è risultata essere un trattamento efficace contro l’infezione da A. vasorum e ha portato alla risoluzione dell’infezione entro 4 settimane in otto cani su nove. Gli autori concludono che è raccomandabile ripetere il test antigenico dopo il trattamento per confermare la risoluzione dell’infezione.

Lunedì, 12 Marzo 2018 

“Determining resolution of Angiostrongylus vasorum in dogs following anthelmintic treatment with an imidacloprid 10 per cent/moxidectin 2.5 per cent spot-on”

fonte:  VetJournal

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