Cheratocongiuntivite secca o sindrome dell’occhio secco

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Cheratocongiuntivite secca o sindrome dell’occhio secco

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Con l’arrivo del caldo, una patologia oculare che può presentare un peggioramento, causando seri problemi agli occhi, è la Cheratocongiuntivite secca indicata anche come “occhio secco”, legata ad una ridotta od insufficiente produzione di lacrime.

Funzioni delle lacrime

Le lacrime, prodotte dalle ghiandole lacrimali hanno una funzione importantissima che è quella di fornire alla cornea una lubrificazione tale da poter evitare la disidratazione delle cellule superficiali.

La cornea, se in buone condizioni, non ha vasi sanguigni, pertanto, l’apporto di proteine, vitamine e dei vari fattori di crescita epiteliali viene fornito dal film lacrimale, che è costituito da uno strato mucoso inferiormente, uno strato acquoso al centro ed uno strato lipidico in superficie.

Le lacrime vengono prodotte da due ghiandole, una ghiandola lacrimale principale che produce il quantitativo maggiore di lacrime ed una ghiandola lacrimale secondaria o accessoria inserita all’interno della terza palpebra o membrana nittitante.

Importanza delle alterazioni del film lacrimale nella Cheratocongiuntivite secca

Viste le importanti funzioni delle lacrime se per motivi vari, che poi andrò a descrivere, si ha un’insufficiente produzione di lacrime, la cornea non viene nutrita, non viene lubrificata, non viene idratata e le cellule che la costituiscono tendono ad alterarsi con insorgenza di gravi lesioni che possono portare addirittura alla perdita totale della visione.

Le cause che possono portare ad una insufficiente produzione di lacrime sono più di una, la principale sembra essere di natura idiopatica o immunomediata e colpisce prevalentemente cani di taglia piccola con una maggiore predisposizione per Yorkshire Terrier, Shih Tzu, Pechinese, Bulldog Inglese, Carlino, Lhasa Apso, Barboncino, Cocker, West Highland White Terrier.

Quali sono i sintomi nella Cheratocongiuntivite secca?

Nelle fasi iniziali si può notare la presenza di un arrossamento della congiuntiva con presenza di muco in corrispondenza dell’angolo interno dell’occhio.

Si può avere un processo infiammatorio a carico delle palpebre, la cornea può apparire opaca ed asciutta perdendo la sua naturale trasparenza.

Se la patologia continua a progredire si possono presentare delle ulcere corneali con la presenza di vasi capillari sulla cornea.

In questa fase il cane presenta dolore pupillare e tende a tenere l’occhio chiuso, sia per evitare la luce che per alleviare il dolore.

Se l’animale presenta uno dei sintomi sopra descritti, per controllare la quantità di lacrime prodotte nei singoli occhi, si può utilizzare un semplice test, lo Schirmer Tear Test, da effettuare in ambulatorio.

Test di Schirmer  per la diagnosi di Cheratocongiuntivite secca  

Questo test, prevede di posizionare una piccola striscia di carta da filtro, graduata e spesso colorata dentro il fornice congiuntivale inferiore.

Dopo solo un minuto si andrà a leggere la misurazione della quantità di lacrime prodotte dall’occhio ed assorbite dalla striscia.

Se i risultati di questo test indicheranno una insufficiente o ridotta produzione di lacrime si potrà e dovrà effettuare una terapia che sia in grado di impedire la progressione della patologia.

Pubblicato da Veterinaria Medaglie D\’Oro di Dott. Giuseppe Larosa

SEGNI CLINICI

L’occhio secco da deficienza di produzione/escrezione della porzione acquea è una delle patologie maggiormente trascurate o erroneamente diagnosticate in medicina veterinaria. In pazienti umani, il segno iniziale più comune è rappresentato da sensazione di bruciore e di fastidio oculari.

Nei nostri animali, i segni clinici iniziali consistono in occasionale blefarospasmo ed iperemia congiuntivale, che vengono facilmente trascurati sia dal proprietario che dal veterinario. In genere, la gravità dei segni clinici in oftalmologia veterinaria è direttamente proporzionale alla cronicità della patologia, e le lesioni oculari più eclatanti possono richiedere settimane prima di divenire manifeste.

Inoltre, data la similitudine di sintomi, non è infrequente che la patologia venga inizialmente diagnosticata come congiuntivite aspecifica.

Leggi anche: Test di Schirmer per la valutazione del pool lacrimale

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