L’alimentazione del cane cardiopatico

Il piccolo cane che porta la gioia

L’alimentazione del cane cardiopatico

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l trattamento dietetico è una parte fondamentale della terapia. Lo scopo principale dell’alimentazione dei cani con insufficienza cardiaca è quello di ridurre il lavoro del cuore, andando però a coprire le esigenze nutritive dell’animale.

L’alimentazione del cane cardiopatico dovrà:

  • ridurre il carico di lavoro dei reni, diminuendo i cataboliti delle proteine
  • assicurare un apporto calorico adeguato per prevenire fenomeni di obesità
  • fare in modo di apportare poco sodio nella dieta, per evitare fenomeni di accumulo; al tempo stesso però è necessario fornire una dieta con pH acido per favorire l’escrezione di sodio
  • integrare con vitamine del gruppo B, che vanno perse durante diuresi
  • prevenire il deficit di potassio, che può essere causato dalla somministrazione di diuretici
  • ridurre lo stress metabolico del fegato, riducendo la gluconeogenesi

Limitare il sodio nel cane cardiopatico è molto importante

Il principale obbiettivo da perseguire è la limitazione del sodio. Infatti studi sperimentali hanno evidenziato una stretta correlazione tra una ridotta escrezione di sodio a livello renale e l’instaurarsi di patologie cardiache. I reni dei cani hanno una maggior efficienza nel trattenere il sodio rispetto ai reni dell’uomo. Una dieta per l’uomo fornisce mediamente 65 mg/kg p.v./die. I cani che hanno una insufficienza cardiaca congestizia in fase 3 o 4 hanno bisogno di un apporto giornaliero di sodio ristretto, circa 13 mg/kg p.v./die. Da ciò si deduce che l’entità della limitazione del sodio dipende dalla gravità delle lesioni e della congestione.

Passaggio all’alimentazione con limitazione del sodio

Il passaggio da una dieta con un apporto di sodio normale o eccessivo ad una dieta con apporto di sodio limitato deve essere fatta per gradi, dando così la possibilità all’animale di abituarsi. Con la limitazione del sodio nei soggetti che hanno già manifestato sintomatologia edematosa ed ascitica, si ha un miglioramento pronto, perché viene a cessare la ritenzione di sodio e di acqua, che vengono così escreti dai reni. Infatti l’acqua segue il percorso del sodio sia dentro che fuori dall’organismo. La limitazione del sodio è però controindicata negli animali disidratati, debilitati, cachettici, con diarrea cronica e femmine in gravidanza.

Mentre si pratica una dieta iposodica si deve fare molta attenzione che altri elettroliti come calcio e soprattutto il potassio siano presenti nella dieta in quantità adeguate, per poter garantire una omeostasi corretta.

Assunzione libera di acqua, ma povera di sodio

Negli animali con insufficienza cardiaca non si deve limitare l’accesso all’acqua, perché una privazione anche solo parziale aggraverebbe lo squilibrio elettrolitico. Ma d’altra parte l’ingestione di acqua rappresenta una fonte non controllata di sodio. Sarebbe opportuno quindi far sì che l’animale possa abbeverasi solo con acqua povera di sodio, come certe acque minerali normalmente reperibili in commercio. Addirittura nei casi gravi di congestione, quando la restrizione dal sodio deve essere massima si dovrebbe somministrare acqua distillata.

Alimentazione altamente digeribile e proteine di elevata qualità

Le proteine somministrate ad animali con problemi cardiaci devono essere di elevata qualità e di estrema digeribilità, in poche parole di elevato valore biologico, in maniera che il fegato possa produrre poche scorie azotate e i reni possano lavorare in maniera “leggera”. È reperto abbastanza comune che i cani e i gatti affetti insufficienza cardiaca siano affetti anche da un insufficienza renale che può andare dalla moderata alla grave, e da una congestione cronica del fegato. Questi pazienti presentano poi un circolo venoso congesto a livello enterico che può causare un alterato assorbimento dei vari alimenti. E’ quindi necessaria la somministrazione di alimenti altamente digeribili suddivisi in piccole quote.

Integrazione di vitamine idrosolubili

Le vitamine del gruppo B essendo idrosolubili vengono escrete in grande quantità durante la diuresi indotta con diuretici. L’integrazione necessaria potrà essere superiore di 5 volte alla norma. A questo scopo si può somministrare 1g di lievito di birra/kg/die.

Qualora il vostro cane fosse colpito da una patologia cardiaca rivolgetevi con fiducia al vostro veterinario, il quale potrà dissipare i vostri dubbi e consigliarvi per il meglio in fatto di terapie e di diete specifiche

fonte
http://www.alanisti.com/documenti/L’%20alimentazione%20del%20cane%20cardiopatico.htm


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